09/10
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  "PALESTINA"



SPETTACOLO
SCHEDA
"RITORNO A HAIFA"
di Ghassan Kanafani

Per la prima volta nella letteratura araba uno scrittore palestinese ci parla di due diaspore: quella palestinese e quella ebraica, accomunate da un unico tragico destino. Said, palestinese di Haifa, torna con la moglie, dopo vent'anni di esilio, nella sua città natale per rivedere fugacemente i luoghi amati e la sua casa, ora abitata da una famiglia di ebrei polacchi scampati ad Auschiwitz, e per cercare il figlio, abbandonato durante la repentina e tragica fuga. Con grande umanità e forza emotiva, Ghassan Kanafani ci accompagna in questo viaggio nel presente e nel passato, dove riaffiorano da entrambe le parti il disagio e la tristezza della situazione, in un groviglio di sentimenti e passioni umane.



SPETTACOLO
SCHEDA

"INGANNATI"
Racconto palestinese, storia di immigrazione


Scritto nel 1961, “Uomini sotto il sole”, il piú famoso romanzo della letteratura araba contemporanea, racconta la storia di tre emigranti clandestini che, chiusi dentro un'autocisterna che dovrebbe portarli in Kuwait, verso la ricchezza, vi muoiono soffocati durante una sosta nel deserto.


SPETTACOLO
SCHEDA
"LA TANA DELLA IENA"
Storia di un ragazzo palestinese
dal libro "la tana della iena" di Hassan Itab

E’ Hassan che ci parla dal carcere romano in cui è rinchiuso. Lo seguiamo in un viaggio a ritroso nel tempo, un viaggio che parte da quella bomba lanciata in via Bissolati che gli è costata diciott’anni di prigione, passa per la scuola militare, iniziata a nove anni, e si spinge indietro fino all’infanzia trascorsa nel campo profughi di Sabra e Chatila, dove nel 1982, grazie alla copertura dell’esercito israeliano, i falangisti uccisero sua madre e i suoi fratelli, insieme a migliaia di altri palestinesi.



SPETTACOLO
SCHEDA
"QUATTRO ORE A CHATILA"
di Jean Genet e da "Sabra e Chatila, inchiesta su un massacro"

In scena ci sono due personaggi, una specie di coppia beckettiana. Un uomo, innamorato della rivoluzione, della bellezza dei fedayn palestinesi, sta su una sedia a rotelle. Un ragazzo a torso nudo sta in piedi, è il mimo funebre della storia del massacro. Sono lì per accompagnarci all'inferno, nell'inferno di Sabra e Chatila. Non si sa se sono angeli o demoni, ma sono a conoscenza dei fatti perché li hanno visti, perché li hanno sentiti e non hanno mai smesso di pensarci.

 
   
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