"A.V." Storia di una B.rava R.agazza
testo di Chiara D'Ambros, Marianna De Fabrizio, Elena Vanni
con Marianna De Fabrizio e Elena Vanni
regia: Elena Dragonetti e Raffaella Tagliabue
Spettacolo vincitore del "Premio Tuttoteatro.com per le arti sceniche Dante Cappelletti" - Ed. 2004 (leggi il comunicato stampa)
"Vincitore nel 2004, tra 138 candidati, il giovanissimo ensemble di Narramondo che in A.V. ha saputo imporre la scelta tematica, la bravura delle interpreti e l’efficacia del montaggio drammaturgico."
È l’incontro-scontro di due Realtà, due Tempi e due Spazi.
Angela è una maestra delle elementari. Racconta e vive la sua vita negli anni 70 e il suo ingresso nelle BR. Ragazza, invece, vive e racconta negli anni ’90; è un’ex allieva di Angela che quasi per gioco inizia una ricerca sulla sua meastra, ma si trova di fronte a ben altro. Parlano a voci alternate, Angela e Ragazza, da due luoghi non luoghi in cui Tempo e Spazio si ripiegano su se stessi, regalando vita presente a immagini e fantasmi del passato. Parlano a due voci le attrici coinvolte nello sforzo di cercare, conoscere ma soprattutto di farsi domande.Tutto questo, a tratti si delinea a tratti scompare. Un sistema di pesi, una bilancia instabile, pieni e vuoti fra cui cercare e raccontare.
A.V. storia di una B.rava R.agazza è stato realizzato grazie al fatto di aver vinto la prima edizione, nel 2004, del "Premio Tuttoteatro.com Dante Cappelletti".
E la giuria aveva colto, fin dal progetto, la sua assoluta novità.
Per la prima volta un gruppo di giovani teatranti si confronta con l’immediato passato di tutti; per la prima volta la realtà oscura e mai affrontata delle Brigate Rosse diventa argomento di uno spettacolo. Per di più con un artificio squisitamente teatrale: i patemi di una maturanda che ha scelto di fare la propria tesina d’esame sulla storia contemporanea, messi a confronto con i tormenti e le utopie di un’altra giovane di qualche anno prima, che negli anni Settanta approdò alla lotta armata. Senza moralismi né facili adesioni ideologiche, fuori da schieramenti scontati, il confronto tra le due esistenze, tra i pensieri delle due donne, tra le illusioni e le delusioni di entrambe, diventano teatro con un semplice scatto di luce e buio. Con il gusto e il disincanto dei ragazzi di oggi, anche la vicenda della brigatista assume in scena contorni nuovi. Soprattutto esce dall’opacità che circonda quegli anni e diventa elemento di riflessione e di critica. Il teatro si riavvicina alla storia di tutti, diventa espressione di tutti, grazie al coraggio e all’impegno delle giovani artiste di Narramondo, un gruppo che da anni mantiene il carattere peculiare di indagare e riflettere attraverso il teatro sugli avvenimenti collettivi, che spesso per pigrizia sono destinati all’oblìo. (dal comunicato stampa del Teatro India, Roma)