"CRY BABY"
di Giulio Salierno

con Eva Cambiale
regia Carlo Orlando
Spettacolo segnalato al Premio Tuttoteatro.com "Dante Cappelletti" ed. 2005

Dal Comunicato Stampa del ”Premio Tuttoteatro.com per le arti sceniche Dante Cappelletti Ed. 2005” la motivazione della segnalazione dello Spettacolo "Cry Baby": “A Eva Cambiale interprete di Cry Baby in una drammaturgia coraggiosa e coinvolta nel presente, lo studio svela un’attrice di alto livello, capace di catturare l’attenzione e gli umori degli spettatori con una storia di immigrazione, raccontata senza retorica e sostenuta da un’interpretazione che alterna la denuncia alla poesia”. (Roma, Teatro Valle - 6 Novembre 2005)

Il progetto: Iniziamo con  una ragazza che canta. Canta una canzone di Janis Joplin,“Mercedes Benz”:“ho lavorato duro per tutta la vita, nessuno mi ha aiutata, oh Signore, mi vuoi comprare una Mercedes?” 
È Maylinda, una ragazza albanese di 23 anni, venuta in Italia in cerca di lavoro e fortuna e finita, più o meno consapevolmente, sul marciapiede. In scena ci sarà solo lei: accovacciata su un marciapiede-discarica ci racconterà del suo viaggio in Italia, delle sue speranze presto deluse, della paura e dello schifo della sua “prima volta”. Parlerà della criminalità che ruota attorno al mondo della prostituzione, del rapporto con i clienti e con la famiglia. E con la giustizia. Ci racconterà della prigione e della paura di essere rimpatriata, rispedita ad una vita “ di miseria e sfruttamento spesso peggiore della strada”. È un racconto a fiume, a metà tra una confessione e una denuncia. La storia di Maylinda, scritta da G. Salierno è una storia vera, fatta di emarginazione e sofferenza. La cosa che la rende, secondo noi, molto teatrale, è la straordinaria vitalità e simpatia della sua protagonista, che racconta le peggiori esperienze con tanta ironia, sempre con il sorriso sulle labbra. E che possiede anche un grande talento attoriale: sa portare scandalo senza mai essere volgare. (Carlo Orlando)

L’interprete:  E’ una storia la sua che affronta il tema dell’immigrazione, della prostituzione in maniera diversa da come siamo abituati. Non parla di sé stessa con commiserazione. Apparentemente non è una vittima, o se in parte risulta tale, c’è una piena coscienza della sua situazione e dell’ambiente che la circonda. Sento il bisogno di raccontare questa storia per una ragione in particolare. Il giudizio. Il giudizio che automaticamente si da a chi spinto da una situazione disperata fa delle scelte estreme. (Eva Cambiale)

 
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