"IL VOLO"
Liberamente ispirato a "Il gabbiano Jonathan Livingstone"
di e con Matteo Alfonso
Regia Nicola Pannelli
Descrizione dello spettacolo e del testo:
Che cosa vuol dire volare? Quanti modi ci sono per farlo? Voi ve lo ricordate quando da piccoli volavate?
Nella storia del gabbiano Jonathan ci sono tutte queste domande e altre ancora. Ci sono anche le risposte, che ovviamente non sono certe, sono soltanto possibilità.
Dentro questa piccola storia, che ha la forma di una favola, c’è la possibilità di scorgere il cuore di tutto quello che potremmo chiamare il Volo. C’è il volo come atto fisico, letteralmente, ali che si aprono nel vento, correnti d’alta quota, acrobazie, velocità, paura, pericolo. C’è il volo dell’intelligenza, quello che compie la mente, il volo della fantasia che ci consente di pensarci al di là dei nostri limiti. E questo volo diventa rivoluzione, ipotesi di un mondo altro, coraggio di rischiare, tentativo di pensare un altro scopo, un’altra strada per stare insieme. E poi c’è il volo come amore, prima verso se stessi, a scoprirsi diversi da come ci avevano detto che siamo, più belli, e poi l’amore per l’altro per gli altri, il bisogno che ho di condividere ciò che conosco, scoprire che a volte i segreti non vanno tenuti per se, la bellezza del dono, dare agli altri non per farli diventare come vorremmo noi, ma come possono essere loro.
Il Narratore dice: alla fine c’è il volo che faccio io mentre racconto, tentando di tenere insieme tutti i voli. Un tuffo nel vuoto, senza appoggio sotto i piedi, ma proprio per questo meraviglioso. Perché non so cosa accadrà.
Scheda tecnica:
due proiettori di luce, una sedia, un impianto audio completo di lettore cd.